15 Luglio
Il contratto di appalto endoaziendale è lo strumento che formalizza in maniera chiara la relazione tra aziende che scelgono di esternalizzare attività di fine linea, di confezionamento, di gestione magazzino e l’Outsourcer. Ma non è solo questo: il contratto di Appalto Endoaziendale, se impostato e gestito correttamente, aggiunge ulteriore valore all’Outsourcing, a maggior ragione in un contesto di mercato complesso come quello attuale.
In questa fase, infatti, le aziende operanti nel settore manifatturiero e della logistica si trovano ad affrontare una serie di criticità: la crisi pandemica non del tutto superata, il conflitto Russia-Ucraina che rischia di paralizzare l’approvvigionamento di alcune merci e ha già generato un notevole incremento dei costi energetici. Di conseguenza, ottimizzare i costi di gestione, anche attraverso l’outsourcing, e rivedere rapporti di filiera e progettualità diventa prioritario.
Per meglio comprendere i vantaggi di questa soluzione contrattuale, è importante darne una definizione ed entrare nel merito degli aspetti che disciplina.
Un Appalto Endoaziendale, detto anche in house, è svolto all’interno di un’impresa committente, la quale affida a un’impresa esterna – l’appaltatrice – lo svolgimento di determinate attività inerenti al ciclo produttivo di quella committente.
In questa relazione e interazione, quattro elementi-chiave rendono la soluzione dell’Appalto Endoaziendale vantaggiosa e sicura: Costo e possibilità di Risparmio, Know-how di Processo, Flessibilità, capacità di Pronto Intervento.
In cima alla lista dei plus di un Appalto Endoaziendale vi è sicuramente la possibilità di conseguire un risparmio concreto. Per un’azienda manifatturiera, per esempio, esternalizzare la gestione del magazzino, il confezionamento o l’etichettatura delle merci significa condividere rischio e costi con l’outsourcer. Vuol dire anche passare da un costo del lavoro a un costo di servizio, remunerato in base al risultato finale, e quindi uscire dalla logica delle politiche retributive interne.
Altro fattore importante è rappresentato dal know-how di processo, il cui raggiungimento richiede investimenti e tempo. Nel caso dell’Appalto Endoaziendale non è più a carico dell’azienda ma dell’outsourcer, che ha già in organico persone specializzate, competenti e con esperienza sul campo. In questo modo, l’azienda committente usufruisce del know how dell’outsourcer e può concentrare investimenti e risorse sul proprio core business.
A seguire, un elemento chiave è la flessibilità legata al fatto che un outsourcer gestisce più appalti e più clienti allo stesso tempo. Ha modo, quindi, di sfruttare economie di scala e creare sinergie tra i diversi appalti gestiti, mantenendo alta la qualità dei servizi erogati e fornendo un valore aggiunto a ciascuna commessa.
Un ulteriore punto di forza riguarda la capacità di pronto intervento, cioè la gestione flessibile e sicura dei periodi picco e delle emergenze riguardanti il personale, dei quali l’azienda non dovrà più preoccuparsi. L’outsourcer, infatti, garantisce i livelli di servizio concordati fornendo personale formato, a seconda delle esigenze previste e impreviste.
In conclusione, stipulare un contratto di Appalto Endoaziendale può essere la scelta giusta per rendere un’azienda più competitiva, ottimizzando i costi, recuperando efficienza e migliorando la gestione operativa.
Si tratta di una soluzione che noi di PLF offriamo già da tempo e, grazie all’esperienza acquisita, siamo in grado di gestirla con risultati concreti e soddisfacenti per le aziende che si affidano a noi.
PLF è la società partner del Gruppo De Pasquale che offre soluzioni di flessibilità organizzativa volte a garantire risultati concreti, risparmi e maggior valore per i tuoi clienti.
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